“Il futuro è nel risparmio energetico. Oggi, anche grazie agli incentivi fiscali, sempre più realtà investono in questa direzione. Una scelta positiva, sia in chiave strettamente aziendale che ambientale e, quindi, di salvaguardia della comunità nella quale si opera”. Domenico Monetta è rivenditore di M.D. Refrigerazione di Nocera Superiore, azienda leader nella refrigerazione industriale. L’azienda fornisce servizi di consulenza, progettazione e installazione per impianti frigoriferi, impianti di stagionatura e asciugatura per salumi, climatizzazione per sale di lavorazione e abbattitori. Massima attenzione anche agli impianti di germinazione e di fermalievitazione, ai refrigeratori di aria e acqua e alle celle di congelamento e surgelazione. MD fornisce anche attrezzature e arredi per ristoranti, pasticcerie, gelaterie e bar.

Monetta, com’è cambiato il mercato della refrigerazione negli ultimi anni?

C’è sicuramente una maggiore attenzione al risparmio energetico. Chi fa impresa ha capito che abbattere i costi energetici vuol dire liberare risorse importanti da investire altrove. Ci sono macchinari, come nel caso di Gelsystem, in grado di abbattere anche del 60 per cento i costi energetici. In più c’è la possibilità di usufruire di incentivi e sgravi fiscali. Un doppio vantaggio che sta spingendo molti imprenditori ad investire in questa direzione, acquistando delle attrezzature che, praticamente, si pagano da sole.

Eppure i dati di settore continuano a parlare di una certa resistenza ad innovare, ad ammodernate strutture e attrezzature.

Siamo sicuramente in ritardo rispetto ad altre realtà, ma è importante comunque aver invertito la rotta ed iniziato ad investire sull’efficientamento energetico. La strada, anche alla luce delle ultime direttive comunitarie, è quella e sono convinto che, gradualmente, procederemo ad un complessivo riammodernamento delle strutture.

Quali sono le attività più attente al risparmio energetico?

Sicuramente le pasticcerie e le industrie, ma c’è un’attenzione crescente anche nella ristorazione. Così come si registrano più investimenti nelle strutture alberghiere. Parliamo di un trend abbastanza generalizzato che abbraccia ormai, anche se con qualche distinzioni, tutti i comparti.

Lei opera soprattutto nell’agro-nocerino e in costiera amalfitana, nota delle differenze tra le due realtà?

In costiera amalfitana c’è sicuramente un’attenzione diversa, ci sono realtà più all’avanguardia e attente alle nuove tecnologie. C’è una cultura imprenditoriale più diffusa, ma devo dire che anche nell’agro-nocerese ci sono realtà che stanno rispondendo bene ai nuovi input. Del resto i problemi legati ad un eccessivo consumo energetico riguardano tutti, senza distinzioni. I titolari delle attività devono infatti alimentare moltissimi apparecchi e assicurare ambienti confortevoli per i clienti, per quanto riguarda sia la temperatura sia l’illuminazione. Sarebbe assurdo non porsi il problema e non provare a migliore la gestione complessiva.

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