Neil James, mananging director of RSS Hereford, a family-owned company leader in the artisan ice cream industry in the UK and Ireland, focuses on the complex momentum of the Horeca sector in Britain. Investments in the hotel industry are falling, a trend that seems to penalize quality above all.
What is the performance of the Horeca sector in Great Britain, with particular reference to restaurants, pastry shops and ice cream parlors? Are there new investments, a positive trend in demand or do the points of crisis and suffering prevail?
There is a lot of concern in the country due to the uncertainty of Brexit. Restyling of shops are more common than re investment in more efficient equipment, partly due to the increase in competitors and general pressures on the Horeca market at the moment. There has been an increase in low quality fast food and decrease in the higher quality sector reducing the final investment. Artisan methods are popular but are generally small scale with very limited budgets.
Analysis of water and electricity costs in the Horeca sector: is the trend increasing or decreasing?
There is now a greater awareness for the need to save both Power and water for environmental and commercial benefits.
In London, but not only, there is a reduced availability of space for productive activities. This, in some way, can push the operators of the Horeca sector to point to a centralization also of the services of refrigeration and conservation?
Businesses of more than one outlet are indeed moving into central points of production and distribution or at least considering it. Our strongest sector is gelato based which involves both production and display equipment. Regrettably, for cost saving reasons, a more efficient means of running the equipment are overlooked, despite the long term loses of excessive power and water consumption because of the extra initial investment. They are also inadvertently prematurely ageing all of their integral air cooled equipment due to the heat load within the retail or production space.
IN ITALIANO
Neil James, mananging director di RSS Hereford, azienda a conduzione familiare leader nel settore dell’industria dei gelati artigianali nel Regno Unito e in Irlanda, si sofferma sul complesso momento del settore Horeca in Gran Bretagna. Gli investimenti nell’industria alberghiera sono in calo, un trend che sembra penalizzare soprattutto la qualità.
James, qual è l’andamento del settore Horeca in Gran Bretagna, in riferimento in particolare a ristoranti, pasticcerie e gelaterie? Si registrano nuovi investimenti, un andamento positivo della domanda o prevalgono i punti di crisi e sofferenza?
A causa dell’incertezza della Brexit, al momento c’è molta preoccupazione nel Paese. Il restyling dei negozi è più comune del reinvestimento in attrezzature più efficienti, in parte a causa dell’aumento dei concorrenti e delle pressioni generali sul mercato Horeca. Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento dei fast food di bassa qualità e una conseguente diminuzione nel settore di qualità, a discapito dell’investimento finale. E’ giusto anche sottolineare che i metodi artigianali sono popolari e diffusi, ma vengono generalmente realizzati su piccola scala e con budget molto limitati.
E’ possibile un’analisi dei costi di acqua ed elettricità nel settore Horeca?
C’è sicuramente una maggiore consapevolezza della necessità di risparmiare energia e acqua per benefici ambientali e commerciali.
A Londra, ma non solo, c’è una ridotta disponibilità di spazi per le attività produttive. Questo, in qualche modo, può spingere gli operatori del settore Horeca a puntare ad una centralizzazione anche dei servizi di refrigerazione e conservazione?
Sì, è così, gli spazi di manovra si sono sensibilmente ridotti e le aziende con più di uno sbocco si stanno spostando verso i punti centrali di produzione e distribuzione, o almeno stanno prendendo in considerazione un’organizzazione diversa di certi servizi.
In quali settori, in particolare, si registra questa tendenza?
Non è semplice rispondere a questa domanda. Il nostro settore più forte è quello del gelato, che comprende sia apparecchiature di produzione che espositive. Purtroppo, per problemi di costi, anche in questo comparto vengono spesso trascurati, nonostante le perdite a lungo termine dovute ad un eccessivo consumo di energia e acqua, mezzi più efficienti per far funzionare gli impianti. Sarebbero auspicabile misure governative più mirate.