I consumi energetici rappresentano una delle voci di bilancio più alte per una struttura alberghiera. I consumi elettrici, ad esempio, incidono, secondo le ultime stime di Rse ed Enea, per il 43% sul dato complessivo.

I costi elettrici, invece, possono addirittura superare il 60% del computo totale. L’elettricità, insieme al calore per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, rappresenta dunque una quota significativa dei costi totali di un albergo.

Ancora una cifra: l’indice del costo dell’energia nel terziario di Confcommercio, riferito al quarto trimestre del 2018, fissa per il profilo medio di un albergo una spesa annua superiore a 60.000 euro l’anno, con un amento di otre 4.300 euro rispetto al trimestre precedente, in buona parte a causa proprio del continuo rialzo delle quotazioni dei beni energetici primari.

Per avere un’idea del peso che hanno i consumi energetici in questo settore basta considerare che il rapporto tra i consumi giornalieri in albergo, calcolati in kWh/presenza, e quelli domestici è di 10 a 1.

Numeri che non sorprendono se si pensa che, oltre all’alloggio, gli hotel sono dotati in genere di ristoranti e bar, spa e palestre, impianti sportivi, servizi di lavanderia, casinò, negozi di souvenir e altri servizi individuali. Una rete di servizi che fa schizzare in alto il livello dei consumi e obbliga a scelte strategiche e investimenti in grado di incidere in maniera significativa su queste voci.

Eppure negli alberghi spesso non esiste una chiara percezione dei consumi energetici, nemmeno quando sono rilevanti, e nonostante le bollette continuino a crescere. Anche per questo molte strutture sono ancora in ritardo nell’adozione di politiche di investimento in grado di incidere significativamente sui costi energetici.

Scelte che, oltre a tagliare i costi di gestione, avrebbero un impatto positivo anche sull’ambiente e sul territorio sul quale si è deciso di fare impresa. Affidarsi a macchine ad elevato contenuto tecnologico garantirebbe infatti un elevato rendimento e l’abbattimento di ogni tipo di spreco, sia in termini economici che di sostenibilità ambientale. Un beneficio in più per chi, come un imprenditore alberghiero, ha puntato proprio sull’ambiente e il territorio per il suo business.

Se l’obiettivo è stato individuato, non bisogna essere frettolosi e superficiali nelle scelte strategiche che ne conseguono. Per individuare la soluzione migliore per la propria struttura occorre infatti partire da una puntuale analisi energetica dei consumi. Una fotografia interna è il presupposto essenziale per operare le scelte adatte e più in linea con le reali esigenze di una qualsiasi struttura alberghiera.

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