A distanza di oltre dieci anni dal lancio dell’ecobonus, avvenuto nel 2017, sono stati investiti 39 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,3 solo lo scorso anno. Il dato emerge dall’ultimo rapporto Enea che ha fotografato l’evoluzione del quadro energetico in Italia. Una mole di risorse importante messa negli anni a servizio dell’innovazione e dell’efficienza del consumo energetico. Basti pensare che, sempre in base al rapporto Enea, solo grazie all’ecobonus si è riusciti ad ottenere un risparmio di oltre 100 milioni di Megawattora, di cui 16 milioni solo nel 2018. Fondi che derivano principalmente dagli interventi di isolamento relativi alle parti comuni dei condomini che rappresentano quasi tre quarti delle domande totali.

L’ecobonus però non è l’unico strumento disponibile che ha prodotto risultati significativi. Un feedback più che interessante arriva ad esempio dal conto termico, immaginato per legare i consumi della Pubblica Amministrazione a fonti rinnovabili. Lo scorso anno le richieste hanno registrato un vero e proprio boom, con una crescita del 115% e oltre 93 mila domande, per un incremento del 90% degli incentivi erogati. A questo si è aggiunto il Programma di Riqualificazione Energetica della pubblica amministrazione Centrale PREPAC che ha raccolto 100 proposte progettuali per oltre 177 milioni di euro, con un risparmio di oltre 400 milioni di consumi a livello nazionale.

Il quadro che emerge dal rapporto ENEA è quindi abbastanza positivo, soprattutto in ambito residenziale. Le principali criticità investono ancora la P.A. e le imprese più piccole. Nei loro confronti, è rimarcato nel rapporto, è necessario un intervento ancora più capillare, che intervenga soprattutto verso quelle piccole realtà che animano il tessuto produttivo e che soffrono della mancanza di adeguato supporto per l’ammodernamento delle tecnologie in ottica di risparmio energetico e di efficientamento.

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